Il 16 gennaio abbiamo raggiunto Užhorod e consegnato il nostro carico di farmaci che consentiranno di rispondere agli urgenti bisogni dei reparti di maternità della città di Dnipro e di sostenere le donne che arrivano dalle aree di combattimento e da quelle occupate. Donne spesso vittime di stupri di guerra e atti di violenza domestica che il conflitto ha incrementato. Si tratta di prodotti come test di gravidanza, pillole anticoncezionali e pillole del giorno dopo; ormoni per le persone trans e tutto ciò che può aiutare le donne e le persone trans accolte nelle case-rifugio ad affrontare un inverno segnato dalle costanti interruzioni dell’elettricità e dal freddo.

Dopo aver portato a termine la prima missione il 13 settembre 2022, il 15 gennaio 2023 siamo ripartit* da Bologna raggiungendo Užhorod il 16 gennaio 2023. Ricordiamo che l’iniziativa nasce da una proposta comune dell’Associazione Orlando e del MIT – Movimento d’Identità Trans che, in occasione dell’assemblea cittadina “Donne per la pace in Ucraina”, riunitasi il 13 aprile 2022 presso il Centro di documentazione delle donne, hanno avuto l’idea di una “Carovana di genere per l’Ucraina”, per portare beni di prima necessità legati alla salute sessuale e riproduttiva.

Le organizzazioni promotrici hanno costruito una rete di relazioni con organismi internazionali, istituzioni sanitarie e associazioni ucraine con due obiettivi principali:
– Il trasferimento sicuro dei farmaci attraverso catene sanitarie che garantiscano il loro utilizzo, secondo rigorose procedure mediche, da parte della popolazione a cui sono destinati.
– La costruzione di rapporti di solidarietà e di relazioni politiche transnazionali con soggetti della società civile ucraina che operano per i diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, per affrontare l’emergenza umanitaria che la guerra sta provocando.

Ricordiamo che, su nostra sollecitazione, abbiamo ricevuto richieste specifiche dalla rete che abbiamo continuato ad alimentare dopo la missione precedente, che comprende Gender Stream (Dnipro/Užhorod), Feminist Workshop (Leopoli), Clinical Hospital of Emergency Medical Care (Dnipro) e Volunteers of Transcarpathia (Užhorod)
Nello specifico, nell’autunno 2022, la Dottoressa Natalya Shulika del Clinical Hospital of Emergency Medical Care di Dnipro ci ha segnalato l’urgenza di farmaci che rispondevano alle urgenti necessità dei reparti di maternità della città di Dnipro, sotto pressione per il costante arrivo di profughe dalle aree confinanti del Donbass e per l’incremento di nascite premature per le condizioni di stress in cui la gravidanza ha luogo. Ha inoltre richiesto nuovamente prodotti per sostenere le donne che arrivano dalle aree di combattimento e da quelle occupate, donne spesso vittime di stupri di guerra e degli atti di violenza anche domestica che la situazione di conflitto ha incrementato: test di gravidanza, pillole anticoncezionali e pillole del giorno dopo. Ha ribadito inoltre la necessità di ormoni per le persone trans, che resta costante. L’associazione Gender Stream, inoltre, ci ha segnalato l’urgenza di tutto ciò che può aiutare le donne e le persone trans, in gran parte profughe, accolte nelle loro case-rifugio ad affrontare un inverno segnato dalle costanti interruzioni dell’elettricità e dal freddo: medicine per le influenze e le malattie da raffreddamento e vitamine, ma soprattutto coperte, biancheria termica, calze di lana, power bank, giacconi pesanti in pile e simili.

Come associazioni promotrici abbiamo continuato la raccolta fondi per l’acquisto di farmaci per la salute riproduttiva e sessuale delle donne e delle persone LGBTQ+, a cui hanno risposto singol* e, con una generosa donazione, la ditta Allitude di Trento. Inoltre, nella scelta dei farmaci abbiamo continuato ad avvalerci della competenza della dottoressa Donatella Albini, di Mediterranea Saving Humans, ginecologa attiva in progetti di emergenza sanitaria, che ha definito in dettaglio la lista, in stretta collaborazione con il Clinical Hospital of Emergency Medical Care di Dnipro.

L’acquisto di una parte dei farmaci è stato possibile grazie al supporto dell’Asl Modena che ha consentito l’acquisto in magazzino al 50% del prezzo di vendita, in base alla legge regionale n.4 dell’8 aprile 2022.
Una parte consistente dei farmaci e dei prodotti parafarmacologici è stata raccolta attraverso le donazioni delle organizzazioni bresciane Spedali Civili Brescia, Poliambulanza Brescia, Farmacie Federfarma e della Farmacia Due Madonne di Bologna. I capi di vestiario, le coperte e le attrezzature contro il freddo e le interruzioni di interruzione elettrica sono stati acquistati, o donati da singol*, dalle associazioni Auser e Re-Use with Love di Bologna e dalla Coop Alleanza 3.0. L’associazione PMG di Bologna ha messo a disposizione gratuitamente il pulmino per il trasporto.


La situazione in Ucraina

Il 16 gennaio 2023 abbiamo consegnato i farmaci, destinati all’ospedale di Dnipro, e i prodotti destinati alle donne e alla comunità LGBTQ+ ad Anna Redkotv dell’associazione Gender Stream, che ha provveduto alla seconda parte del viaggio e consegnato i farmaci al Clinical Hospital of Emergency Medical Care di Dnipro.
Ad un anno dall’invasione, la situazione che Anna Redkotv ci ha descritto è drammatica: abbiamo visto lo spaccato di una società messa a dura prova dalla guerra, nella quale le donne e la comunità LGBTQ+ ucraine, attraverso la costruzione di reti di solidarietà, continuano a svolgere un enorme lavoro di cura che necessita di un sostegno internazionale che le riconosca protagonist*.
L’associazione Gender Stream si trova ora ad Užhorod al confine con la Slovacchia, luogo che è relativamente più sicuro sul piano materiale, ma che è contrassegnato da un ingente stress generalizzato. Dalle parole di Anna Redvokt, è emersa una quotidianità condizionata dalle costanti interruzioni di elettricità e dalla connessione internet precaria. In quasi ogni nucleo famigliare e/o amicale c’è qualcun* che sta combattendo o che è mort*, oppure che si trova in città ad alto rischio di bombardamenti. Le vittime di stupri di guerra sono molte, specialmente nei territori occupati e il carico di lavoro di cura sulle spalle delle donne è aumentato. Le donne continuano a partorire anche in condizioni di estrema precarietà, negli scantinati e spesso senza assistenza sanitaria. La sofferenza delle persone, delle donne e de* bambin*, in particolare, è diffusa e sta quindi crescendo esponenzialmente la necessità di un supporto psichiatrico e psicologico.

La situazione non è tanto più semplice per l* rifugiat* intern* ad Užhorod: molte donne hanno perso il lavoro, la legge marziale limita alcuni diritti e garanzie di tutela dell’occupazione, i salari sono diminuiti anche a causa del fallimento di molte imprese e le principali categorie che subiscono l’impatto della guerra sono quelle a forte prevalenza femminile, soprattutto la sanità e l’insegnamento. Užhorod, inoltre, è una zona dell’Ucraina più conservatrice rispetto a Dnipro, e questo causa maggiori difficoltà per la comunità LGBTQ+ che spesso non ha la possibilità di accedere alle cure necessarie.

Molte donne e persone LGBTQ+ sono entrate nell’esercito e tra le fila dei defenders e la comunità si è attivata per sostenere le donne nell’esercito, per esempio ripensando e producendo l’abbigliamento militare per far fronte alle necessità delle diverse soggettività. La guerra sembra infatti al momento attuale aver mescolato gruppi e comunità che prima erano più separati, diminuendo temporaneamente le discriminazioni nei confronti delle donne, della comunità LGBTQ+ e dei trans in particolare.

Le interlocutrici in Užhorod e Dnipro hanno rimarcato il valore e la necessità dei prodotti farmacologici consegnati, che sono più difficili da reperire perché messi in secondo piano nel contesto attuale di guerra. Questi passaggi mostrano l’impellente necessità di una prospettiva di genere nell’analisi del contesto attuale in Ucraina che permetta di cogliere la prospettiva delle donne e della comunità LGBTQ+ che continuano a costruire reti dal basso per sopravvivere a una condizione materiale ed esistenziale drammatica, che toglie la possibilità di un progetto di futuro.