In mostra il 12/13/14 Aprile 2024 a Bologna, Villa delle Rose. Opening venerdì 1 alle 17:30

E.lette: selvatiche paesaggi femministi è un progetto promosso dall’Associazione Orlando aps di Bologna (capofila), in collaborazione con: Attitudes_spazio alle arti aps; i Comuni di San Giorgio di Piano e Bagno di Romagna e le loro biblioteche; Nature Rock ads (Frassineta/Bagno di Romagna), Falling Book aps (Castel Maggiore).  Le diverse azioni artistiche generate dal progetto, curato da Viviana Gravano e Samanta Picciaiola (Associazione Orlando), hanno indagato il rapporto delle donne con il territorio e la comunità, e con le pratiche a tutela della coesistenza sul pianeta. Attraversando le diverse declinazioni delle teorie e delle pratiche eco-femministe, sono stati indagati i fondamentali legami tra femminile e ecologie, con un approccio decoloniale e queer, con una particolare attenzione al sud del mondo.  In continuità con le due edizioni precedenti, E.lette 2023/2024, si è sviluppato su una rete territoriale ampia che va dal bolognese, con Bologna e San Giorgio di Piano, alla Romagna, con la partecipazione al progetto del Comune di Bagno di Romagna e l’area montana di Frassineta.

LA MOSTRA

Nella mostra a Villa delle Rose saranno presentate delle sintesi artistiche delle azioni svolte nei territori, allo scopo di raccontare come teorie di ampio respiro possono atterrare in pratiche locali, condivise con le comunità che le abitano, coinvolgendo donne di diverse generazioni e origini culturali. Il progetto ha prodotto tre interventi/passeggiate di artiste, attraverso residenze nelle tre aree attenzionate da E.lette:

Valentina Pagliarani a Frassineta (Bagno di Romagna), ha realizzato una istallazione condivisa con la comunità montana della Valle del Rio Salso, dal titolo ‘Madre’. Territori di cura verso ogni sé che vive. L’area, un tempo sede di un folto insediamento umano, ha iniziato a spopolarsi già alla fine degli anni Cinquanta arrivando al totale abbandono. L’artista da alcuni anni ha scelto quest’area selvatica per costruire un centro di ‘Educazione al Selvatico e residenza d’artista’, che diverrà un eco-museo in un ampio progetto dal titolo ‘Ri-popolo’. In occasione di E.lette, l’artista ha raccolto tutte le persone, in particolare donne, che popolavano la valle in passato, e ora sono disperse in tutta Italia, e con loro ha fatto una residenza di lavoro, da cui è scaturita una installazione e una serie di azioni che verranno riproposte nella mostra a Villa delle Rose.

Maria Thereza Alves e Elisa Strinna, in collaborazione con Valentina Pagliarani hanno lavorato con la comunità di San Giorgio di Piano, concentrandosi in particolare su una antica pratica locale, l’allevamento dei bachi da seta, per lo più svolta in passato dalle donne, realizzando l’installazione ‘Fare la foglia’. L’incontro con i/le testimoni dirette/i di questa pratica ora scomparsa, ma un tempo fondamentale per una microeconomia di scambio sul territorio, in particolare femminile, ha prodotto immagini, testi, e interviste audio. Dopo la residenza delle due artiste Alves e Strinna, per problemi tecnici, la mano è passata a Valentina Pagliarani che ha realizzato una installazione condivisa con le donne del paese nei locali della Biblioteca di San Giorgio di Piano, con una azione performativa nella piazza municipale, con la partecipazione dello storico Coro delle Mondine di Bentivoglio. In mostra sarà presentata una parte della installazione e delle testimonianze delle donne partecipanti curate da Valentina Pagliarani, e un piccolo libro realizzato con disegni della Alves e della Strinna accompagnato da brani delle interviste realizzate in loco.

Wissal Houbabi a Bologna, sulla piazza XX Settembre, ha installato una tenda tradizionale marocchina per un pomeriggio e una intera notte fino all’alba, creando una installazione e azione dal titolo ‘È tempo di sognare’. La piazza, da un lato, è una ferita di cemento accanto alla bella villa della Montagnola e dall’altro, purtroppo, è un luogo poco sicuro per il passaggio di notte, specie per le donne. Come dice l’artista, è un modo per trovare un compromesso tra il cemento inospitale e la terra. La tenda è stata aperta al pubblico il pomeriggio, e la notte è stata riservata a una piccola comunità solo femminile, che ha condiviso letture, pensieri, canti e giochi, e infine un sonno sicuro. Il gruppo era composto di donne di diverse origini culturali e impegnate nei lavori più diversi, che hanno creato un momento intimo ma anche politico. Nella mostra verrà ripresentata una “sintesi” dello spazio della tenda, con parte delle tracce di cosa quella notte di condivisione femminile ha prodotto. Nella sala saranno presenti alcune foto realizzate nella tenda in piazza da Francesca Burrani.

La prima azione realizzata per E.lette, prima delle residenze artistiche e durante tutta la durata del progetto, è stata una raccolta di libri dedicati al tema dell’ecofemminismo, svolta dalle biblioteche comunali di Bagno di Romagna e San Giorgio di Piano, e dalla Biblioteca delle Danne di Bologna.  In questa occasione si sono anche approntate postazioni in loco dove le/gli utenti delle biblioteche potevano suggerire libri sull’argomento da inserire in una bibliografia ideale condivisa. Una selezione dei libri raccolti e delle schede compilate degli/dalle utenti saranno a disposizione in mostra a Villa delle Rose.

All’ingresso della mostra un video-documento, realizzato dalla videomaker Isabella Gaffè (Attitudes_spazio alle Arti) mostrerà una cronaca di quanto è accaduto nei tre territori con le artiste e le comunità coinvolte.

Sempre all’ingresso sarà esposta un’opera grafica del printmaker Francesco Fiore De Conno, intitolata ‘Ogni gesto è sovversione’, che è nata dalla riflessione dell’artista sulle finalità di E.lette, e sui luoghi che hanno coinvolto il progetto. Partendo dalle parole di Les Guérrillères di Monique Wittig e, intercalandole con le immagini delle tre piante simbolo dei luoghi toccati dal progetto (il gelso della pianura, la paritaria che cresce in città, il frassino delle foreste Casentinesi),  De Conno ha realizzato un trittico su carta che è apparso come una mappa ideale di questo percorso.

Eventi previsti durante la mostra

  • Il giorno dell’opening della mostra, venerdì 12 aprile alle 17.30 l’artista Wissal Houbabi, insieme a una comunità di donne marocchine che hanno vissuto con lei l’esperienza della notte in tenda, realizzerà una performance nel parco che circonda la Villa delle Rose.
  • Domenica 14 aprile, dalle ore 11 ci sarà un incontro con tre teoriche dell’eco-femminismo in Italia: Ilenia Caleo, performer e attivista, assegnista di ricerca all’Università IUAV di Venezia e cofondatrice del Master Studi e Politiche di Genere all’università di Roma Tre; Marina Turi, esperta del pensiero ecologico delle donne, autrice di un importante volume su Laura Conti, voce storica per pensiero ecologista-femminista in Italia (curato con Barbara Bonomi Romagnoli); Nina Ferrante, studiosa e attivista trans-femminista queer. Dottore di ricerca in Studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono all’Orientale di Napoli, ad un assegno di ricerca dello IUAV in Culture del Progetto sta costruendo una compostiera pratica e teorica da cui osservare il contributo dalle epistemologie femministe alle ecologie politiche e queer. Ilenia Caleo e Marina Turi saranno in presenza, mentre Nina Ferrante manderà un contributo audio performativo, che sarà diffuso nella sala.

La mostra è realizzata in collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Per info scrivere a: e.lette2023@gmail.com