In sostegno alle donne iraniane abbiamo redatto un appello destinato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Ogni adesione è benvenuta, scrivere a ass.orlando@women.it
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni
Oggi 29 dicembre a distanza di tre mesi e mezzo dalla morte della giovane curda Jîna Mahsa Amini e dall’inzio delle manifestazioni di protesta contro il regime teocratico dell’Iran si contano 509 morti di cui 69 minori.
Le donne sono le protagoniste di questo movimento che rivendica libertà per i loro corpi, per il loro pensiero, libertà di esprimersi e libertà di amare, libertà di vivere la loro vita in dignità. Le donne hanno preso in mano il loro destino e sono diventate il perno della lotta di un popolo intero che non ne può più di negazione dei diritti fondamentali. Il motto della protesta è Donna, Vita, Libertà utilizzato da tempo dal popolo curdo nella sua lotta per la libertà, che in lingua farsi è Zan Zendegi Azadi in cui è evidente la radice che accomuna la donna alla vita. E il regime vuole annullare il diritto alla vita delle donne.
La risposta del regime alle richieste dei manifestanti sono violenza, aggressione, stupri, arresti immotivati, torture, morti in carcere e impiccagioni dopo processi farsa.
Tutta questa violenza avviene a distanza di 74 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani emanata dall’ONU, di 43 anni dalla CEDAW sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne e di 11 anni dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne.
Non possiamo rimanere a guardare impotenti
il sacrificio delle donne iraniane e di giovani che manifestano con loro lottando per la libertà e per i diritti a costo della vita. Ormai le manifestazioni iniziate nel lontano 2014 con la campagna contro l’obbligo del velo, e riprese del 2019 contro il caro-vita e culminate nel “novembre di sangue” con 1500 civili uccisi hanno assunto il senso di una rivoluzione popolare contro un regime incompetente, corrotto, aggressivo e brutale.
Non possiamo lasciare sole le nostre sorelle iraniane
cittadine di un paese con una millenaria storia e cultura che stanno dimostrando una forza e una creatività incredibili per dare un futuro di libertà e democrazia al loro paese.
Siamo convinte che le sanzioni che l’America e l’Europa hanno imposto all’Iran non siano sufficienti, così come l’espulsione degli iraniani dalla commissione dell’ONU sui diritti delle donne.
Per tutto ciò riteniamo fondamentale che il nostro Paese, a salvaguardia dei diritti umani,
1 – si faccia promotore di un’azione coordinata presso le istituzioni politiche europee affinché i governi occidentali mettano in atto tutte le forme possibili di condanna della repressione violenta, delle incarcerazioni ingiustificate dei manifestanti, delle torture, degli stupri delle donne e delle morti conseguenti dentro il carcere e delle condanne a morte.
2 – coinvolga le ambasciate italiane ed europee a Teheran per inviare osservatori nelle carceri e nei tribunali dove si svolgono i processi farsa contro i manifestanti;
3 – solleciti l’avvio dell’indagine approvata dalla Commissione dei Diritti Umani dell’ONU sui crimini commessi dal regime iraniano contro i manifestanti;
4 – condizioni ogni negoziato e ogni rapporto commerciale con l’Iran al rispetto dei diritti umani;
5 – in ultima istanza, se le repressioni violente non dovessero cessare, auspichiamo un cambiamento dell’atteggiamento dell’Italia, come peraltro già auspicato dalle nostre più alte cariche politiche, nella direzione di un isolamento del governo iraniano con azioni che delegittimino le sue politiche repressive e violente.
Non possiamo e non vogliamo essere spettatrici inerti e complici di questi massacri.
Orlando Aps
Adesioni:
Mondo donna onlus
Rose Rosse
Youkali
Armonie
Donne in Nero
Diversamente
Image credit: Sahar Gorishi